Decreto legge sulla sicurezza e gli atti persecutori

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Con 261 voti favorevoli, 3 contrari e 1 astenuto, nella seduta antimeridiana di mercoledì 22 aprile, l'Assemblea ha approvato in via definitiva la conversione in legge del decreto n. 11 recante "misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori" (cosiddetto stalking) (ddl 1505)

Come ha detto ieri in Aula il relatore Centaro, «il decreto-legge in esame contiene una serie di modifiche che concernono il codice penale e il codice di procedura penale». In particolare, all'articolo 1 viene sostanzialmente reintrodotta un'aggravante per il caso in cui il reato di omicidio faccia seguito al delitto di violenza sessuale, violenza sessuale su minori e violenza sessuale di gruppo. Viene anche introdotta l'aggravante nel caso di reato di omicidio compiuto dallo stesso autore del delitto di atti persecutori, comunemente denominato stalking, introdotto sempre da questo decreto-legge.
«Il reato di atti persecutori - ha detto ancora il sen. Centaro -, comunemente denominato stalking, previsto con l'inserimento nel codice penale dell'articolo 612-bis, prevede una condotta reiterata di minaccia e molestia che comporti perdurante stato di ansia e di paura, timore per l'incolumità propria e dei congiunti. E' un reato che viene considerato punibile a querela della persona offesa, ma che può essere anche sanzionato d'ufficio nei casi aggravati, cioè se viene condotto nei confronti di minori o di altre categorie ovvero a seguito del procedimento di ammonimento».
Vi sono poi una serie di modifiche del codice di procedura penale che riguardano misure cautelari personali, con un significativo ampliamento per le associazioni a delinquere, la tratta e riduzione in schiavitù delle persone, il sequestro di persone, i reati di terrorismo, prostituzione minorile, pornografia minorile e iniziative turistiche volte al favoreggiamento della prostituzione minorile.

In sede di dichiarazioni di voto finali, i senatori intervenuti hanno espresso il voto favorevole dei rispettivi Gruppi, con le sole eccezioni dei senatori della delegazione radicale nel Gruppo PD, Poretti e Perduca, che hanno annunciato voto contrario, e del sen. Pardi (IdV) che ha annunciato l'astensione.