La storia

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La nascita del Coordinamento cittadino

Con deliberazione del 27 aprile 2000 la Giunta Comunale, su sollecitazione delle associazioni di donne e dell’Azienda Ospedaliera S. Anna, ha istituito il Coordinamento Cittadino Contro la Violenza alle Donne - CCCVD - un gruppo di lavoro interistituzionale permanente aperto alla partecipazione di enti, associazioni ed organizzazioni non aventi fini di lucro. Il Coordinamento nasce con lo scopo di informare e denunciare la violenza contro le donne con ogni strumento idoneo per portare all’attenzione della collettività il grave problema, ancora sommerso nonché incrementare i collegamenti fra strutture pubbliche e private al fine di poter offrire sostegno e dare risposte concrete alle donne che hanno subito violenza (reperimento alloggi, inserimento lavorativo, sostegno per minori ecc.).

Con la citata deliberazione del 27 aprile 2000 la Giunta Comunale ha anche approvato il testo del primo Protocollo di Intesa del Coordinamento che definiva e regolava gli intenti e gli impegni degli aderenti.

In seguito ad un seminario di studio e formazione rivolto a tutte le Componenti del Coordinamento, svoltosi nel novembre 2002, sono state ridefinite le linee progettuali e la struttura organizzativa del Coordinamento, prevedendone quali organi l’Assemblea[1], il Comitato Organizzativo (attualmente denominato Comitato di Raccordo)[2] e i Gruppi di lavoro.

In particolare, i gruppi di lavoro sono stati individuati con lo scopo di consentire la progettazione e la realizzazione di azioni che rispondessero alle esigenze del territorio e sono stati così definiti:

- gruppo Informazione, Comunicazione e Formazione à volto ad attivare iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza e percorsi di prevenzione e formazione;

- gruppo Emergenza abitativa e nuovi luoghi di accoglienza à finalizzato a risolvere il problema dell’accoglienza (in emergenza e non) delle donne maltrattate e vittime di abusi e a individuare luoghi fisici capaci di “accompagnare le donne” nel loro percorso di uscita dalla violenza;

- gruppo Osservatorio legale e sociale à finalizzato ad attivare modalità di osservazione sull’incidenza dell’applicazione delle norme esistenti in tema di violenza sessuale, definendo nuovi livelli di collaborazione tra i diversi organismi istituzionali, associazioni delle donne e le relative peculiari competenze.

Con deliberazione della Giunta Comunale dell’11 maggio 2004, è stato approvato il nuovo Protocollo d’intesa che acquisisce tale riorganizzazione del Coordinamento.

 

La costituzione della Rete provinciale

La Provincia di Torino, accertata la corrispondenza delle finalità e delle attività del Coordinamento con le proprie politiche e i propri interventi e progetti in tema di pari opportunità tra donne e uomini, con deliberazione di Giunta Provinciale del 7 dicembre 2004 ha aderito al Coordinamento.

Nel 2010 la Città di Torino, con deliberazione della Giunta del 29 giugno, e la Provincia di Torino, con deliberazione di Giunta del 20 luglio, recependo le indicazioni della Legge Regionale n. 16 del 2009 (Istituzione di Centri antiviolenza con case rifugio) che assegna competenze in materia alle amministrazioni provinciali, hanno approvato un nuovo Protocollo di Intesa, di durata quadriennale, che prevedeva l’ampliamento del Coordinamento alla Rete provinciale al fine di predisporre una dimensione di intervento coerente con le risorse disponibili sul territorio. È stata quindi variata la denominazione “Coordinamento Cittadino Contro la Violenza sulle Donne” in "Coordinamento Cittadino e Provinciale Contro la Violenza sulle Donne”, senza però modificare l’acronimo CCCVD.

Nel 2013, al fine di rendere operativo l’ampliamento territoriale del Coordinamento, il Protocollo di Intesa 2010 è stato modificato e integrato, cambiando, tra l’altro, l’acronimo CCCVD in CCPCVD, senza però variare la scadenza naturale del Protocollo stesso.

Con deliberazione del 15 luglio 2014 la Giunta Comunale ha approvato il nuovo Protocollo di Intesa del CCPCVD, il cui testo è stato elaborato dal Comitato di Raccordo, congiuntamente alla Città e alla Città metropolitana; è pertanto frutto dell’esperienza acquisita sul campo.

La revisione del Protocollo 2013 è stata attuata per perseguire, tra l’altro, l’obiettivo di rendere la partecipazione al Coordinamento più mirata. Tra i requisiti necessari per aderire al Coordinamento da parte dei soggetti privati, è stato pertanto inserito l’obbligo di avere, tra gli scopi previsti nell’atto costitutivo e/o nello Statuto, il contrasto alla violenza sulle donne e la promozione di una cultura di parità di genere.

Far parte del Coordinamento significa partecipare attivamente e contribuire alle attività del Coordinamento. I soggetti sottoscrittori si devono pertanto assumer l’impegno di aderire a uno o più Gruppi di Lavoro e per i soggetti che offrono servizi di accoglienza/supporto/ascolto rivolti alle donne vittime di violenza, è stato inserito l’obbligo a collaborare al monitoraggio del fenomeno al fine di ottenere una rilevazione sempre più rappresentativa.

L'Assemblea del Coordinamento, nella seduta del 2 febbraio 2017, ha approvato la variazione della denominazione del CCPCVD in "Coordinamento Contro la Violenza sulle Donne", modificandone anche l'acronimo in CCVD.

Il Protocollo d'Intesa 2014 è scaduto il 19 giugno 2018; l'Assemblea del Coordinamento ha approvato, nella seduta del 14 marzo 2018, la proroga del Protocollo d'Intesa 2014 per un ulteriore anno.

 

L'Attuale protocollo di Intesa

Tale proroga si è resa necessaria per armonizzare il protocollo con quanto previsto dal Piano di interventi "Torino libera dalla violenza di genere", approvato con deliberazione di Giunta Comunale il 13 novembre 2018.

Il Comitato di Raccordo, di concerto con i Gruppi di Lavoro del Coordinamento, ha quindi elaborato il nuovo Protocollo d'Intesa CCVD, e lo ha sottoposto all'Assemblea del Coordinamento, che lo ha approvato nella seduta del 15 maggio 2019. Il nuovo Protocollo d'Intesa CCVD è stato quindi deliberato dalla Giunta Comunale il 18 giugno 2019.

Il Piano di interventi "Torino libera dalla violenza di genere" riconosce il CCVD come risorsa fondamentale, il cui ruolo deve essere rafforzato e dotato di un rinnovato sostegno da parte della Città, permettendo al Coordinamento di diventare un vero luogo di co-decisione, dove viene resa stabile e permanente la collaborazione tra istituzioni e associazioni auspicata sin dalla sua nascita.

Per questo motivo prevede, tra le varie azioni, un rafforzamento della struttura del Comitato di Raccordo del CCVD - organo esecutivo del Coordinamento - attraverso una ridefinizione del suo ruolo e della sua composizione.

Per quanto riguarda il nuovo ruolo del Comitato di Raccordo del CCVD, l'art. 7 punto 4 del nuovo Protocollo d'Intesa prevede che funzioni "come luogo di co-decisione e co-progettazione" delle politiche e delle azioni del Piano di interventi "Torino libera dalla violenza di genere".

I punti a-k dello stesso articolo ne definiscono la nuova composizione. Oltre alla Presidente del Coordinamento, alle Vice-presidenti, alle coordinatrici dei Gruppi di Lavoro, alle Segreterie cittadina e metropolitana, fanno attualmente parte del Comitato di Raccordo CCVD:

  • due rappresentanti delle Associazioni, nominate/i all'interno di ciascun gruppo di lavoro
  • una/un rappresentante della Direzione Politiche Sociali e Rapporti con le Aziende Sanitarie del Comune di Torino
  • una/un rappresentante del Reparto di Polizia di Prossimità della Polizia Municipale di Torino
  • una/un rappresentante del Centro Sanitario Esperto contro la violenza dell'A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino
  • fino a tre rappresentanti del Tavolo Maltrattanti della Città Metropolitana, nelle persone delle coordinatrici/tori dei gruppi di lavoro del Tavolo stesso.

 

I gruppi di lavoro

Il Protocollo di Intesa non individua i gruppi di lavoro tematici, ma delega l'Assemblea del Coordinamento a definirli.

Negli anni, valutate le esigenze del territorio, l’Assemblea ha più volte ridefinito i gruppi di lavoro. Attualmente sono operativi tre gruppi di lavoro:

  • Accoglienza- osservatorio:

- per la parte accoglienza, si tratta di un tavolo operativo di confronto e ricerca di soluzioni condivise, composto dalle realtà che accolgono, sostengono direttamente donne vittime di violenza

- per la parte osservatorio, le competenze riguardano lo studio e la rilevazione del fenomeno della violenza contro le donne, attraverso la compilazione della scheda unica di rilevazione dati da parte di tutti i centri che accolgono le donne, e la redazione di report annuali

  • Formazione/Informazione, le cui competenze sono:

- lo studio e l’organizzazione di percorsi di formazione rivolti ad operatrici/operatori a più stretto contatto con la violenza (forze dell’ordine, servizi sociali, ecc.)

- lo studio e l’organizzazione di percorsi informativi e di sensibilizzazione ad allieve/i e docenti di Istituti scolastici

  • Comunicazione/Sensibilizzazione, le cui competenze sono:

- lo studio e l’organizzazione di Campagne di diffusione della cultura di parità e della nonviolenza

- lo studio e l’organizzazione di eventi di sensibilizzazione della cittadinanza

- l’individuazione di strategie di contrasto a pubblicità offensive

Ogni gruppo di lavoro è coordinato da una/un rappresentante del Servizio competente in materia di Pari Opportunità del Comune di Torino.

Inoltre, ogni gruppo di lavoro individua al suo interno due rappresentanti, scelte/i tra le/gli aderenti al gruppo stesso, quali Componenti il Comitato di Raccordo.

 

Il ruolo del Comune di Torino nella Rete

All’art. 9 del Protocollo di Intesa sono declinati gli impegni degli aderenti, e quindi anche della Città.

A tal proposito, sono stati inseriti gli impegni assunti dai Servizi e Assessorati della Città che prendono parte al Tavolo Interassessorile previsto dal già citato Piano di interventi “Torino libera dalla violenza di genere”, ovvero:

  • il Servizio Pari Opportunità, che ha un ruolo organizzativo e di coordinamento della Rete
  • la Divisione Servizi Sociali, che assume impegni specifici di supporto alle donne vittime di violenza, in particolare "accogliere, sostenere e affiancare le donne vittime di violenza sole, gestanti o con figli, attraverso un sistema sinergico di protezione h 24/24 che vede l'azione integrata del Centro Antiviolenza, la Casa Rifugio, il Call Center Mamma Bambino, il Pronto Intervento Minori e i Distretti di Coesione Sociale (Servizi Sociali)"
  • la Direzione Polizia MunicipaleReparto Polizia di Prossimità, che assume anch’essa impegni specifici di supporto alle donne vittime di violenza, in particolare "accogliere, ascoltare ed informare le vittime di violenza di genere, domestica e atti persecutori con il metodo di Prossimità, nelle sale dedicate, con particolare riferimento all'eventuale percorso giudiziario".

 



[1] L’Assemblea è l’organo decisionale del Coordinamento, costituita dalle/dai rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, dagli Enti e dalle Organizzazioni firmatarie Tra i suoi compiti: nomina della/del Presidente e della/del Vice-presidente del Coordinamento; individuazione delle linee di intervento; definizione dei gruppi di lavoro; approvazione del Protocollo d’intesa e di eventuali modifiche.

[2] Il Comitato Organizzativo (oggi denominato Comitato di Raccordo) è l’organo esecutivo del Coordinamento. Ha un ruolo di verifica e di condivisione delle attività dei gruppi di lavoro e ne garantisce la trasversalità.