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Donne nelle posizioni decisionali

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A partire dal 2015 le donne dovranno coprire il 30% delle alte dirigenze nelle più grandi società comunitarie quotate in borsa  e il 40% dal 2020. In una risoluzione non vincolante appena adottata dal Parlamento europeo, i deputati sottolineano che occorreranno altri 50 anni prima che gli organi dirigenziali delle imprese siano composti almeno per il 40% da donne, in quanto la crescita del numero di donne nei Consigli di amministrazione è di solo mezzo punto percentuale all’anno.

Se le misure su base volontaria per aumentare il numero delle donne nelle posizioni decisionali dovessero rivelarsi fallimentari, si dovrà applicare la legislazione europea. Attualmente le donne occupano il 10% delle direzioni e solo il 3% delle presidenze dei consigli di amministrazione delle più grandi società europee quotate in Borsa. Prendendo ad esempio le quote norvegesi, il Parlamento ha accolto le iniziative di Francia, Paesi Bassi e Spagna nel raggiungere le soglie. Ma anche altre imprese, non soltanto quelle più grandi, dovrebbero bilanciare la rappresentanza di genere e a questo scopo la Commissione dovrebbe pianificare una road map