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Indicazioni operative per orientare le case rifugio e i centri antiviolenza nell’interlocuzione con le prefetture

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Nel corso dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, il Ministero dell’Interno, con circolari n. 15350/117(2) in data 21 marzo e 20 aprile 2020, ha fornito indicazioni ai Prefetti in merito all’accoglienza da riservare alle donne vittime di violenza, a seguito delle misure restrittive di carattere sanitario, adottate dal Governo, che vengono ad incidere sull’operatività delle Case rifugio. Per saperne di più>>

 

Prima riunione della Task Force “Donne per un nuovo Rinascimento”

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Si è riunita per la prima volta mercoledì 15 aprile in videoconferenza, la Task Force “Donne per un nuovo Rinascimento”, voluta dalla Ministra per le pari opportunità e la famiglia, prof.ssa Elena Bonetti. La Task force è composta da dodici donne che si sono distinte in diversi ambiti, da quello scientifico a quello umanistico, ed è chiamata ad elaborare idee e proposte per il rilancio sociale, culturale ed economico dell’Italia dopo l’emergenza epidemiologica da Covid-19. Fonte  Dipartimento per le Pari Opportunità>>

 

Violenza donne, ad aprile picco di telefonate al 1522

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I dati del numero antiviolenza e antistalking e dell’app 1522per i mesi di marzo e aprile 2020 rilevano una crescita importante delle telefonate e dei contatti per segnalare episodi di violenza domestica e chiedere aiuto. Mentre i mesi di gennaio e febbraio 2020 registravano un decremento nell’utilizzo del servizio sia rispetto agli stessi mesi del 2019 (455 telefonate a gennaio 2020 contro le 623 del gennaio 2019; 508 nel febbraio 2020, 528 nel febbraio 2019) sia rispetto al dato medio mensile di telefonate del 2019 (587 telefonate), durante il lockdown da Covid-19 è cresciuto il numero di donne che si sono rivolte al numero di pubblica utilità. Fonte Dipartimento per le Pari Opportunità>>

 

Firmato il decreto con iter straordinario per l’erogazione di 30 milioni di fondi antiviolenza

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La procedura voluta d’urgenza dalla ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, in considerazione dell’emergenza da Covid19 ha consentito di sbloccare le risorse, già ripartite alle Regioni (DPCM del 4.12.2019) per il 2019, pur in assenza della programmazione da parte delle Regioni, normalmente richiesta nell’iter ordinario. Fonte Dipartimento per le pari opportunità>>

 

Coronavirus, la app della polizia si aggiorna: ora si possono segnalare anche le violenze in casa

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La app della polizia YouPol si aggiorna per stare al fianco delle donne. Nata per contattare gli agenti in caso di spaccio o bullismo, da oggi potrà essere usata anche in caso di violenza domestica con messaggi e invio di immagini in tempo reale. Le segnalazioni vengono geolocalizzate immediatamente e sarà possibile chiamare il 113 direttamente dalla applicazione. Fonte La Repubblica>>

 

Violenza domestica al tempo del Coronavirus

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Arrivano dalla Cina fondate notizie che i casi di violenza domestica siano aumentati drammaticamente quando le persone sono state messe in quarantena, in gran parte del Paese, durante l’epidemia di coronavirus. Sembra che il numero dei casi denunciati nella città di Jingzhou della provincia di Hubei sia triplicato a febbraio, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Possiamo quindi prevedere che anche in Italia questo possa succedere, poiché per le donne vittime di violenza, restare a casa significa dividere per 24 ore gli spazi familiari con il proprio maltrattante, significa non avere più contatti con l’esterno e vedere diminuire drasticamente il proprio spazio personale. Fonte SeNonOraQuando?>>

 

Bella da morire - La serie contro il femminicidio

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Bella da morire”, una serie ‘crime’ realizzata da Rai 1 in quattro puntate, che vuole contribuire a porre l’attenzione e denunciare una questione purtroppo attualissima, quella dei femminicidi, il cui numero, com’è noto, è tristemente elevato nel nostro Paese. La serie prova a restituire la complessità, i retroscena e le sfumature psicologiche e sociali che spesso accompagnano queste drammatiche storie. Fonte Noi Donne>>

 

Conciliare vita familiare e lavorativa è un diritto e il datore di lavoro ha il dovere di garantirlo.

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Conciliare vita familiare e lavorativa è un diritto e il datore di lavoro ha il dovere di garantirlo. Per la sua violazione l'Ispettorato del lavoro di Firenze è stato condannato con una sentenza da considerarsi un unicum nella materia delle pari opportunità, perché riconosce la conciliazione vita-lavoro un vero e proprio diritto soggettivo. Una sentenza che è anche antesignana rispetto all'obbligo imposto dalla recentissima Direttiva europea che introduce l'equilibrio fra attività professionale e vita familiare, imponendo a tutti gli Stati membri di adeguarvisi entro il 2020. Fonte la Repubblica>>

 
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