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Il “femminismo delle esperte” non basta: ora serve un grande movimento di donne

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Siamo nella fase del “femminismo delle esperte” che produce oro prezioso in sapere e conoscenza, ma nessuna forza politica. In questo momento siamo debolissime. Se non facciamo nulla questa crisi ci rimanderà tutte a casa. Il disastro più grande sarà per noi. Dobbiamo tornare a essere Movimento, costruire una grande forza di donne visibile, tanto grande che produca sorpresa, stupore e anche spavento. Fonte Corriere della Sera - La 27 ora

 

30 luglio. Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani

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Nel 2013, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 30 luglio Giornata mondiale contro la tratta di persone. Sensibilizzare la comunità internazionale sulla situazione delle vittime e promuovere la difesa dei loro diritti, l’obiettivo. Il dossier di Save the children presentato in occasione della Giornata internazionale contro la tratta di esseri umani. Secondo alcune stime, nel mondo sarebbero oltre 40 milioni le vittime di tratta o di sfruttamento, in pratica i nuovi schiavi del terzo millennio. Fonte La Repubblica

 

La medicina di genere

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Si è dovuta aspettare la fine del Novecento perché si cominciasse a capire che uomini e donne non differiscono solo per il sistema riproduttivo ma, pur essendo soggetti alle medesime patologie, presentano o possono presentare sintomi, decorso delle malattie e risposte alle terapie molto diversi tra di loro, quindi non possono assumere i medesimi farmaci con la stessa sicurezza. La medicina di genere o genere-specifica ha come obiettivo quello di comprendere i meccanismi attraverso i quali le differenze legate al genere agiscono sullo stato di salute e sull’insorgenza e il decorso di molte malattie, nonché sulle terapie.Così la farmacologia di genere o genere-specifica studia le differenze di efficacia e sicurezza dei farmaci in funzione del genere. Fonte Se Non Ora Quando - Torino

 

Noi Rete Donne: il documento per un reale equilibrio di genere nelle società

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Noi Rete Donne che da oltre un decennio ha posto al centro della propria azione la democrazia paritaria, ha stilato un documento con proposte per un reale Equilibrio di genere nelle società, per correggere contraddizioni e carenze delle previsioni della legge 160 del 2019 (legge di Bilancio 2020) che è intervenuta sulle disposizioni introdotte dalla Legge Golfo-Mosca; chiedendo soprattutto di estendere pari garanzie alle società controllate pubbliche e avviando una necessaria riflessione sulle società non quotate. Fonte NoiDonne

 

Nasce un movimento che vuole raggruppare tutte le realtà femminili in Italia

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"Dalla Stessa Parte" è un movimento che vuole raggruppare le realtà femminili in Italia, farle diventare una piattaforma, unirle, facendo comprendere alle donne che assieme possono incidere nella politica, nella vita quotidiana. La prima firmataria dell'iniziativa è Livia Turco seguita da Giovanna Martelli, Fulvia Astolfi, Elisa Ercoli, Teresa Manente, Licia Martella, Laura Onofri, Marinella Perroni, Azzurra Rinaldi, Luisa Garribba Rizzitelli, Loredana Taddei. Fonte Il Messaggero

 

Elezioni in Liguria: approvata la doppia preferenza di genere

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In Liguria è stata approvata la legge sulla doppia preferenza di genere. Noi Rete Donne, che si è posta l’obiettivo di introdurre la doppia preferenza di genere da oltre 10 anni, esprime grande soddisfazione per il risultato ottenuto con il voto all’unanimità del Consiglio regionale. Questa norma favorirà la partecipazione delle donne nell’Istituzione regionale in tutte le forze politiche. Fonte NoiDonne

 

Pubblica le foto intime della compagna sui social, condannato a un anno e sei mesi per stalking

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Un imprenditore torinese è stato condannato in appello a un anno e sei mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia, lesioni e diffamazione. «Pensavo fosse il principe azzurro. Mi sono innamorata di lui al primo sguardo. Durante una mostra d’arte. Poi però quella favola si è tramutata in un incubo. E il suo amore non lo augurerei al mio peggior nemico. Eravamo a cena, quando lui ha iniziato a prendermi a schiaffi davanti a tutti. Mi minacciava, mi insultava. Sosteneva che io lo tradissi. Usciti, mi ha gettato a terra il cellulare dicendomi che ero una donnaccia». Fonte La Stampa Torino

 

La Corte Ue all’Italia: 4800 euro come risarcimento per uno stupro non bastano

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Decisione della Corte Europea contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri nella causa C-129/19: gli Stati membri devono riconoscere un indennizzo a tutte le vittime di reati intenzionali violenti e l’indennizzo non può essere puramente simbolico. È molto difficile monetizzare il dolore causato ad una donna da uno stupro e capire quali sono le conseguenze psicologiche e sociali della violenza. L’indennizzo, dunque, non deve, perché forse non può, necessariamente corrispondere al ristoro integrale dei danni, ma il suo importo non può essere puramente simbolico. È quanto espresso dalla sentenza del 16 luglio della Corte di giustizia dell’Unione Europea. Fonte Il Tirreno

 
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